Vivere in case minuscole come le Tiny Houses non è semplicissimo. Chi sceglie di abitare in spazi così angusti lo fa senza dubbio per alcuni motivi quali, l'economicità delle abitazioni, la gestione domestica facilitata per giovani coppie ed anziani, il loro ridotto impatto ambientare, la possibilità di muoversi e scegliere paesaggi mozzafiato se la casa è provvista anche di ruote.
Si associano spesso le tiny houses ad un nuovo modo di vivere super sostenibile, rinunciando a vizi, sprechi, oggetti inutili e favorendo il risparmio di suolo con il conseguente raggiungimento dell’autosufficienza energetica. Docenti americani hanno però messo in luce alcune verità scomode su queste piccole e graziose abitazioni. È lo stile di vita green all’interno delle micro case o “tiny houses”, spazi minimi pensati per chi ha deciso di lasciarsi alle spalle la normale vita comune e intraprendere una nuova scelta esistenziale, ecologica, etica e romantica. Non è però tutto oro quel che luccica: psicologi, architetti e designers ci spiegano quali problemi si nascondono dietro a questa decisione.
Una capanna tutta in legno non verniciato di appena 40 mq, con un design elementare e dall’estetica naturalistica. E completamente smontabile, perchè sulla spiaggia neozelandese di Coromandel, spesso le mareggiate dell’oceano Pacifico fanno brutti scherzi e tutte le abitazioni costruite vicino alla costa devono essere rigorosamente rimovibili. Questo rifugio per le vacanze appollaiato sulle dune di sabbia, che ricorda una torretta di salvataggio, è dotato di cucina, sala da pranzo, soggiorno, bagno e due zone notte. L’edificio è reso autonomo e indipendente da vasche di raccolta dell’acqua piovana e un sistema di smaltimento dei rifiuti. Attualmente ci vive una famigliola di 5 persone. Tutte le foto sono tratte da: link1 e link2.