Anche le costruzioni non isolate a parete massiccia come le cosiddette blockhaus raggiungono prestazioni termiche abbastanza buone rispetto ad edifici in laterocemento di pari caratteristiche. Intervenire a posteriori su un involucro di un edificio blockhaus è sempre possibile, previa analisi termica delle componenti opache e trasparenti (muri esterni, copertura, vetri ed infissi). L’isolamento a cappotto delle facciate può rappresentare una buona opzione, in quanto non sarà necessario “rubare” spazio ai locali interni. Tale intervento risulta molto efficacie sotto il profilo prestazionale tanto d’estate quanto d’inverno, in quanto lo scambio termico tra l’esterno e gli ambienti indoor dovrebbe sempre partire dalla “pelle” dell’edificio. Un cappotto interno è sempre meno efficace, a parità di spessore e di materiale impiegato. Trattandosi di una struttura in legno massiccia dotata di massa e di buona inerzia termica, conviene privilegiare isolanti di tipo leggero, al fine di migliorare l’isolamento invernale. L’EPS è un materiale poco o nulla traspirante, per cui conviene impiegare solamente pannelli in lana minerale o fibra di legno (anche nell’ipotesi di posizionarli sul lato interno), rinforzati all’esterno con un intonachino robusto dotato di armatura in rete plastica. I pannelli pre-acccoppiati (EPS + lana) possono avere alcuni problemi, in quanto il vapore prodotto all’interno degli ambienti può condensare e bagnare gli isolanti, con tutte le conseguenze del caso. Per evitare tale problematica è sempre necessario montare sul lato interno dei muri esteri una barriera al vapore. Per quanto riguarda la copertura, vale lo stesso principio, per cui eviterei se possibile l’impiego di pannelli in EPS. Se il tetto non è isolato e non è presente una camera di ventilazione, potrebbe essere necessario migliorarne l’inerzia termica, montando superiormente una coibentazione in fibra di legno ad alta densità (almeno 150 kg/mc) di circa 15-20 cm di spessore. La copertura è la componente dell’edificio maggiormente esposta all’irraggiamento diretto del sole, richiedendo un maggiore isolamento estivo al fine di “sfasare” l’ingresso dell’onda di calore di almeno 12-14 ore. Ricordo infine che tali interventi (al pari degli edifici in muratura) sono fiscalmente incentivati in quanto rientrano a pieno titolo nelle opere di riqualificazione energetica degli edifici. E’ possibile pertanto (al pari della sostituzione di infissi ed impianti) avvalersi delle agevolazioni Ecobonus che prevedono una detrazione Irpef del 65%, come previsto dall’ultima Legge di Stabilità.

Le pareti blockhaus non impiegano coibentazioni termiche, in quanto si tratta di una semplice evoluzione della tradizionale casa in tronchi che sfrutta le proprietà intrinseche del legno che è notoriamente un pessimo conduttore di calore. I valori termici invernali sono interessanti, ma comunque piuttosto distanti da quelli raggiungibili dalle costruzioni a telaio o in xlam, proprio per l’assenza dei pannelli isolanti ed in particolare del cappotto esterno. Quest’ultimo assolve inoltre la funzione di proteggere la struttura portante dal naturale deterioramento del legno dovuto all’azione degli agenti atmosferici. Nelle zone di montagna questo aspetto risulta meno rilevante rispetto ai centri urbani, nei quali le manutenzioni del legno esposto risulterebbero frequenti e costose.

Le costruzioni in legno isolate sono inoltre più versatili, consentendo di progettare edifici di foggia tradizionale o moderna, anche di notevole altezza e dimensione, non solo nel campo abitativo. La crescente diffusione delle pareti a telaio e in xlam sul mercato italiano conferma una tendenza che ritengo eroderà sempre maggiori quote di mercato al settore delle costruzioni tradizionali in muratura nei prossimi anni. Tale scenario a mio avviso non sposterà sostanzialmente le cifre relative alle strutture massicce blockhaus. Non vi sono pertanto particolari preclusioni, ma semplicemente un minore interesse professionale dovuto alle inferiori possibilità applicative.

Nei casi in cui è possibile sarebbe preferibile scegliere, indipendentemente dal materiale, spessori consistenti. Il potere coibente dei materiali termoisolanti è legato al valore della ‘conducibilità termica’ (lambda “λ”); più piccolo è il valore della λ maggiore sarà il potere isolante del materiale. Di conseguenza per isolare bene la propria casa conviene optare per materiali con una bassa conducibilità termica.

Possiamo suddividere i coibenti in tre macro gruppi:

  1. gli isolanti sintetici
  2. gli isolanti minerali
  3. gli isolanti vegetali

Ad esempio gli isolanti sintetici sono molto vantaggiosi, sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista isolante perché hanno valori di λ molto bassi (λ < 0,034), però sono poco sostenibili. Gli isolanti vegetali, come ad esempio il sughero, hanno invece valori di λ più alti (λ sui 0,040 – 0,043) e sono più costosi ma hanno un miglior sfasamento termico e una maggiore traspirabilità.

Isolanti sintetici

Gli isolanti sintetici sono quei materiali chimici, generalmente derivanti dal processo di lavorazione del petrolio. Tra questi materiali troviamo: la fibra di poliestere, il polistirene espanso sinterizzato (EPS) o estruso, il poliuretano espanso, il polietilene espanso, le schiume e diversi altri. Tali coibenti sono molti diffusi, in quanto molto convenienti dal punto di vista economico. La posa in opera è semplice e senza troppe complicazioni. La vita utile del materiale varia dai in 30 ai 50 anni, con una progressiva diminuzione delle prestazioni. Il deterioramento da agenti esterni o ambientali ne limita ovviamente la vita, anche se per ovviare al problema basta un'adeguata protezione. Il riutilizzo è possibile solo se il materiale non è accoppiato con altri materiali, incollato o sporco. Sono particolarmente indicati per l’isolamento a cappotto termico esterno.

Vantaggi:

  • Basso costo
  • Ottimo isolamento termico
  • Facilità di posa in opera
  • Resistenti all’acqua e umidità

 

Alcuni esempi:

  • pannelli in EPS (polistirene espanso sinterizzato)
  • pannelli in XPS (polistirene estruso sinterizzato)
  • pannelli in PUR (poliuretano)
  • pannelli in PE (polietilene)
  • gli schiumati
  • il poliuretano espanso

Polistirene espanso estruso (XPS) - È un materiale cellalure sintetico organico prodotto a partire da granuli di polistirene. Si trova in commercio in pannelli, con o senza rivestimento secondo l’applicazione. Ha conduttività termica di 0,030/0,040 W/mK. 

Polistirene espanso sinterizzato (EPS) - Cellulare sintetico organico, si trova in pannelli, anche sagomati. Ha valore lambda di 0,034/0,040 W/mK.

GLI ISOLANTI: ALTRI ESEMPI

Aerogel - Composto da aria (al 98%) e da silicio, per l’applicazione in edilizia viene prodotto in materassini. Ha altre formulazioni per destinazioni diverse, per esempio in abbinamento ai diversi materiali nei profili dei serramenti. Conduttività termica di 0,014/0,019 W/mK. 

Fibra di canapa  - Fibroso naturale organico, si tratta di un materiale ricavato dalla lavorazione di foglie di canapa, a cui si aggiungono poliestere e talvolta anche prodotti naturali ignifughi. Si trova in pannelli e rotoli, ha conduttività termica di 0,038/0,043 W/mK.

Fibra di legno - Fibroso naturale organico, è un materiale ottenuto da scarti di lavorazione ai quali si aggiungono resine e altri componenti – come colle e bitume – che, lavorati, formano poi pannelli. Ha conduttività termica di 0,038/0,048 W/mK.

Lana di roccia - Classificata come fibroso sintetico inorganico, si ottiene da un mix di rocce e residui di lavorazioni varie (laterizi, scorie d’altoforno). In pannelli, feltri e rotoli; ha conduttività di 0,033/0,045 W/mK.

Lana di vetro - Definita materiale fibroso sintetico inorganico, deriva dalla lavorazione di sabbia quarzifera e altri componenti, tra cui resina. In pannelli, feltri e rotoli; ha conduttività di 0,031/0,048 W/mK. 

Sughero - È cellulare, naturale inorganico. Ricavato dalle piante tramite scorzatura, subisce una lavorazione che lo compatta in formati diversi (strisce, fogli). Conduttività termica 0,040/0,045 W/mK.